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Corea del Sud: tra storia, tecnologia e K-pop! Pt.2

Nell’episodio precedente…

Ho cercato di darti qualche dettaglio storico sulla Corea del Sud.
Abbiamo toccato varie epoche: dai primi regni e le prime lotte di potere, fino alla divisione della Corea in quella del Sud e quella del Nord. Da lì abbiamo proseguito concentrandoci, ovviamente, sulla prima. Abbiamo visto le difficoltà, la profonda corruzione, l’instabilità economica e politica, ma abbiamo anche visto un cambiamento.
In questo capitolo e nel prossimo, ci concentreremo proprio su quel cambiamento.
Oggi lo faremo, parlando dell’enorme crescita della Corea del Sud dal punto di vista tecnologico fino a diventare uno dei Paesi più avanzati al mondo sotto questo aspetto.
Allacciati la cintura, che si ricomincia!


La Corea del Sud e la tecnologia

Da ciò che ti ho raccontato nella prima parte, mi sembra chiaramente inutile dirti che il Paese in passato non era così avanti da un punto di vista tecnologico. Tutto parte dall’enorme processo di industrializzazione del Paese, iniziato più o meno negli anni ’60.
L’arco temporale è quello che va dal 1960 al 1980 (anno più, anno meno).

Cosa avviene in quegli anni?

In quegli anni la Corea del Sud seguiva una politica economica di tipo protezionistico, quindi tendeva a proteggere le attività produttive nazionali attuando interventi economici come il divieto di acquisto di prodotto importati.
Inoltre, il sistema finanziario era nazionalizzato e gli investimenti esteri quasi del tutto assenti.

Lo sviluppo industriale

La Corea del Sud non era comunque abbandonata alle sue sorti. Ricordiamoci che in quegli anni il Paese era un punto logistico fondamentale per gli Stati Uniti (ci troviamo nel pieno della Guerra Fredda), i quali fornivano un enorme e costante aiuto economico.
Con quei soldi la Corea del Sud non solo poteva sostentarsi evitando, quindi, il collasso del proprio sistema finanziario, ma anche fornire aiuto economico a quelle aziende in grado (o con il potenziale per farlo) di generare rilevanti profitti nel tempo.

Il Chaebol

Proprio in questo periodo i Chaebol diventano sempre più potenti.

Cos’è il Chaebol?

Con il termine Chaebol ci si riferisce ad un conglomerato industriale gestito e controllato da un proletario o una famiglia. Degli esempi? Samsung, Hyundai, LG Group.
Queste aziende hanno a lungo beneficiato di sovvenzioni pubbliche e non solo.
Hanno pagato affitti bassissimi rispetto al reale valore del terreno sul quale erano dislocate le aziende; per non parlare della bassissima tassazione e la protezione ricevuta nei confronti della concorrenza internazionale.
Queste aziende rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato hanno indubbiamente contribuito (e contribuiscono) all’enorme boom economico e tecnologico del Paese; dall’altro hanno spesso agito come vere e proprie entità al di sopra di ogni legge, arrivando anche all’esborso di enormi tangenti a politici e altri funzionari e contribuendo ad accentuare lo stato dilagante di corruzione per il quale la Corea del Sud ha pagato lo scotto per anni.

Politiche sul lavoro insufficienti

A tutto questo si aggiunge una politica di bassi salari e scarsa protezione sociale.
Pensa che per molti anni la giornata lavorativa di un sudcoreano era la più lunga del mondo ed i salari erano tra i più bassi.
Sebbene, quindi, la produzione industriale non facesse altro che crescere, la povertà era dilagante.
In poche parole, il sistema sudcoreano era di tipo oligarchico.


Poi avvenne il cambiamento

Con il tempo la rappresentanza politica, la quale era formata quasi sempre da alti funzionari dell’esercito, cambia radicalmente.
Questo cambiamento è mosso principalmente dalla popolazione che era ormai esasperata dagli abusi di potere, dalla corruzione e lo stato di miseria nel quale il Paese versava da moltissimi anni. (attenzione: l’aspetto politico della Corea del Sud l’ho raccontato più ampiamente nell’episodio precedente)

A partire dagli anni ’90, vennero applicate leggi col fine di ridurre l’enorme potere dei Chaebol e si iniziò a favorire anche le importazioni.
Nel 1995, il presidente Kim Young-sam lanciò una campagna di globalizzazione volta a favorire, tra i tanti aspetti, una modernizzazione dell’economia del Paese, la quale era arretrata, instabile e non adatta ad affrontare gli ostacoli provenienti dai mercati internazionali.
Questa apertura iniziò sin da subito a generare un grande fermento: a poco a poco emersero sempre più Start Up nei settori tecnologici, i Chaebol aumentarono il loro potere sui mercati internazionali e sempre più investitori decisero di puntare sulle aziende sudcoreane.


Le gioie durano poco

Nel 1997 scoppia la crisi economica asiatica. Tanti Paesi del continente rischiano il default finanziario e tra questi vi è anche la Corea del Sud.
Tuttavia, il Paese è uno dei pochi che può ancora oggi vantarsi del merito, non solo di essersi ripreso in tempi relativamente brevi, ma anche di aver dato vita ad uno sviluppo economico senza precedenti.
Il settore sul quale puntare resta la tecnologia. I metodi di produzione industriale vengono drasticamente aggiornati e lo stesso vale per la produzione agraria.
Vengono promulgate nuove riforme per incentivare (anche economicamente) la nascita di nuove aziende e promuovere la crescita delle piccole, giovani, aziende già esistenti, principalmente nel campo tecnologico.


La Corea del Sud oggi

Oggi la Corea del Sud è la 4ª economia più grande del continente asiatico e l’11ª al mondo. Inoltre, risulta tra i 10 Paesi al mondo più avanzati tecnologicamente.
L’utilizzo dei media digitali è fondamentale per la vita dei coreani (questo nelle città). Basti pensare che la Corea del Sud è uno dei Paesi con la maggior diffusione dei media digitali nelle scuole e tra quelli con il più alto numero di ore al giorno (a persona) spese su internet, in particolare sui social media.
Tutto questo ha anche i suoi aspetti negativi, come il sempre più alto numero di giovani dipendenti da internet. Una vera e propria piaga in Corea del Sud che si sta velocemente diffondendo in tutto il mondo già da un po’ di anni.


Curiosità tecnologiche sulla Corea del Sud

1. La Corea del Sud è il Paese con la connessione internet migliore al mondo
In poche parole, in Corea del Sud, è quasi impossibile che dirai: “oh no, qui non va internet!”

2. La Corea del Sud è il Paradiso degli eSports
Qui i videogiochi sono una cosa seria. Ad esempio, se dici in giro che fai il gamer di professione non vieni deriso o giudicato come potrebbe capitare (e capita) qui in Italia. Anzi, i gamers, in Corea del Sud, hanno la stessa rilevanza mediatica che hanno da noi i calciatori.
E ti dirò di più!
Gli eSports vengono trasmessi in TV (ci stiamo aprendo anche noi a questa cosa) e la prima associazione ufficiale di eSports è proprio sudcoreana.

3. La Corea del Sud è il Paese che più utilizza robots sul lavoro
Con circa 600 robots ogni 10.000 lavoratori, la Corea del Sud è il Paese che più utilizza i robots sul lavoro.
La Germania, che noi italiani utilizziamo sempre come termine di paragone quando pensiamo a come siamo e come vorremmo essere, ne utilizza “soli” 300 ogni 10.000 lavoratori.


In conclusione

Oggi abbiamo visto un altro aspetto della Corea del Sud: il suo cambiamento.
Lo abbiamo fatto analizzando la situazione economica nella quale versava il Paese. Abbiamo visto che era un Paese arretrato, povero, corrotto e sempre sull’orlo del fallimento.
Ma c’è stato un cambiamento! Un cambiamento drastico che ha portato la Corea del Sud ad essere quella che conosciamo oggi.
L’arma vincente è stata quella del governo di puntare sulla tecnologia, sulle novità, sul futuro attuando progetti a lungo termine. Un’arma che ancora oggi sta decisamente ripagando.


Nel prossimo episodio…

Toccheremo un aspetto molto interessante e forse il vero e proprio punto centrale di tutta questa rubrica, cioè quella che a me piace chiamare “Corea-Mania”.
Oggi tutti noi conosciamo il K-pop, le serie TV e i film coreani (e non dirmi di no se poi hai visto “Parasite” al cinema), sempre più ragazzi studiano coreano all’università e sempre più persone si stanno interessando alla cucina coreana, per non parlare del flusso turistico verso il Paese che sta aumentando vertiginosamente, anno dopo anno.
Ma la domanda è: come ha fatto un qualcosa di così lontano ad essere ormai parte integrante della nostra quotidianità?
In realtà questa “Corea-Mania” ha un nome ben preciso, ma non te lo dirò.
Dovrai aspettare il prossimo articolo!

Un Saluto da Quel Tale In Viaggio.